La questione è questa, citando Marx, quale è il valore di scambio?
Credo che questo può darci una misura di quello che chiamerei ipoteticamente ecologia-finanziaria or ecofinance.
Nella moneta, quello che ci insegnano le monete digitali, è che lo scambio è puro.
Internet potrebbe essere uno stato, un mercato e il Bitcoin la sua moneta globale. Il mercato interno dello scambio di servizi finanziari.
Da questo, come le normali monete, possiamo scambiarci con più facilità con il mercato interno. I servizi. Un etica finanziaria. Inevitabilmente legata al lavoro del sistema in merito al consumo di bits.
È possibile creare un etichetta green di qualsiasi software, misurando su base statistica.
Immaginiamo ora di voler sapere il consumo di una trasmissione di un ora, di un film, e facciamo pagare sul copyright il costo carbonico, diamoli agli artisti. Esploriamo questa forma di predicazione del reale, usiamo la programmazione come se internet facesse parte dell'intelligenza del pianeta.
Smettiamola di rappresentarci il modo in maniera grossolana.
Una moneta, anche il Bitcoin, ha un valore di scambio al ribasso al momento quindi acquisto e poi vendo.... è ovviamente un'altra bolla. Si potrebbe scegliere di non fare operare più i computer su questi sistemi, fino ad arrivare ad un monopolio dell'informazione e quindi ad una massima identità.
Ad un livello di rappresentazione grafica, acquisire moneta fa perdere il valore di origine. Infatti abbiamo uno span tra il comprare e il vendere. Abbiamo la tendenza al monopolio, potremmo dire "al gioco della candela".
Come se ne esce, senza perdere Bitcoins o altro? Creando un mercato di servizi digitali in scambio.
Quale sarebbe il vantaggio, l'iva ad esempio in quanto tali scambi sono strumentali rispetto al mercato.
E tranne i videogiochi, che in una certa misura sono tossici per il sistema (vedi l'ultima uscita di informazioni dal pentagono).
Poi si possono fare donazioni in Bitcoin, per tutti i servizi digitali.
Potenzialmente con indipendenza monetaria, si potrebbe creare uno stato o addirittura un governo. Potrebbe anche esserci una guerra tra fazioni (o forse esiste già), ma un etica e un codice sono necessari, anche valutando fatti storici condivisi.
Come ad esempio il comunismo. Dobbiamo andare oltre la conoscenza audiovisiva, verso ad un intelligenza artificiale della conoscenza.
Capace non di dominare, ma di governare la conoscenza. Abbiamo bisogno di stimare le conseguenze dei nostri investimenti finanziari. E dunque eco-finanza.
La metafora ecologica però e ci permette una cosa inversa, di rappresentare graficamente le aziende e i beni materiali (una sorta di azienda della natura).
Inoltre può rendere la conoscenza, un bene di consumo, potrei dire che con 1/27 di Bitcoin potrei fare il primo corso di eco-finanza. Avrei bisogno di collaboratori, per esempio potrei pagare 1/540 di quel che guadagnerò per chi mi aiuta a poter ricevere bitcoin, ...
Intanto, per rilanciare cosa dicevo a Lagrange (npub1qq3…7nsu) è possibile dare in Bitcoin tasse allo stato italiano, perché garante della forza, forzi il pagamento del servizio o si affidi ad un servizio di garanzia come PayPal. Se poi il 3,5% è la tassa necessaria, se lo stato rendesse illegale questo servizio e si assumesse i pagamenti online?
Ecco.in questo modo lo/gli stati, potrebbero transire per le monete digitali al Bitcoin. E la transizione al Bitcoin o altri per i beni digitali (speriamo che I. Musk legga questo messaggio e mi rubi l'idea, però non vorrei arricchire chi inquina). Preferirei che un paese come la Cina prendesse in mano una tale tecnologia.
Potrebbe essere un atto di pace.
Vabbene, ecco, ora che ho fatto il mio volo pindarico... Buonanotte!