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La Leggenda di Scirocco e Tramontana
Scirocco è un vento. Viene da sud-est, dicono, dalla Siria. Ma qui in Sicilia non è solo un vento. È un personaggio: porta sabbia, febbre e vecchi dolori. È il respiro di un dio in esilio, una poesia spezzata dal caldo.
Lo Scirocco si insinua nelle crepe dei muri e nella mente degli uomini. D’estate ti svuota. In autunno si carica d’acqua e solleva il mare come un lenzuolo di rabbia.
Ma dietro questa corrente d’aria c’è una storia, e come tutte le storie vere, nessuno l’ha scritta: l’hanno tramandata i pozzi, le pietre e le vecchie che parlano da sole.
Tanto tempo fa, i venti erano liberi e feroci. Zeus, stanco delle loro risse, li chiuse in anfore di terracotta e le nascose in una grotta sospesa tra le Eolie.
A custodirle mise Eolo, semidio e burocrate del cielo servo fedele, egocentrico, fiero e padre di una nidiata di figli e nipoti che si sposavano tra loro come se il mondo fosse solo casa loro.
Un giorno, una di queste nipoti—curiosa come l’alba prima del disastro—sentì due anfore bisbigliare. Ne aprì una. Poi un’altra. Poi tutte.
Dal boato dei cocci dei venti liberi, nacquero due sguardi: Tramontana, vestita di ghiaccio, e Scirocco, con l’alito del deserto. Si videro. E si piacquero.
La fredda e il caldo. Il silenzio e il canto. Si ficiunu i ficu Decisero di sposarsi.
Tramontana, aiutata dalle Muse del Nord, si fece cucire un abito di pizzi d’argento e brina cantata. Una meraviglia. Ma quando Scirocco la vide, l’amore lo travolse. Soffiò. Soffiò come solo chi ama senza misura sa fare.
E l’abito… si sciolse.
Ora, potete immaginare cosa significhi rovinare l'abito di una sposa nel giorno del proprio matrimonio.
E se quella sposa è il vento del Nord, orgoglioso e glaciale, le conseguenze furono incommensurabili.
Tramontana gridò. Scirocco pianse. Ma le sue lacrime erano calde, dense, come lingue di fuoco e u dannu aumentau.
Da allora, non si parlano più.
Se arriva lui, lei scompare. Se lei si affaccia, lui si ritira. E quando si incontrano per sbaglio, si distruggono.
Lei costruisce torri di ghiaccio. Lui le scioglie con gocce lente e spietate.
Lui bagna le colline, lei le asciuga. Sempre di spalle. Sempre lontani.
E noi, poveri esseri tra i due amanti mancati, ci becchiamo il mal di testa, la sabbia nei polmoni e le vetrine spaccate.
Forse il clima cambia anche perché i cuori degli elementi non sanno più fare pace.
O forse è solo un amore interrotto che non ha ancora trovato il modo di finire.
Fonti : centrometeosicilia.it ; filastrocche.it
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